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Atomizzatori a scoppio

Curare le proprie piante non è un compito semplice da svolgere: per gestirle al meglio, è importante scegliere attrezzi che ti aiutino a distribuire con facilità i diversi trattamenti alle piante, sia per nutrirle sia per proteggerle dagli attacchi di insetti e parassiti.

Un aiuto molto valido è l’atomizzatore a scoppio: un attrezzo che consente di nebulizzare diverse tipologie di liquido sulle piante in modo semplice, veloce e uniforme. L’atomizzatore a scoppio permette di atomizzare il trattamento liquido su una superficie molto estesa, unendo la potenza del soffiatore a motore a quella della pompa elettrica.

COME FUNZIONA L’ATOMIZZATORE A SCOPPIO?

L’atomizzatore a scoppio è formato da un motore a scoppio, che genera un flusso d’aria, collegato a un serbatoio, che contiene il trattamento liquido, il quale verrà spruzzato, grazie al flusso d’aria generato dal motore, tramite il tubo.

  • Motore. Solitamente gli atomizzatori hanno un motore a scoppio a due tempi e una cilindrata variabile, generalmente compresa tra i 25cc e i 75cc. È la potenza del motore a determinare la gittata del nebulizzatore, ma nella scelta devi tenere in considerazione anche il peso dell’attrezzo. Spesso un attrezzo potente è anche molto pesante e rumoroso. Valuta su che tipo di piante dovrai utilizzare il tuo atomizzatore a scoppio: se dovrai utilizzarlo su piante di piccole dimensioni, come nell’orticultura, opta per un atomizzatore a spalla più leggero.

  • Serbatoio. Un’altra variabile da valutare attentamente al momento dell’acquisto è la capienza del serbatoio. La capienza determina la capacità di liquido che il serbatoio è in grado di contenere e, di conseguenza, l’autonomia lavorativa che avrai prima di doverlo riempire nuovamente. Non esagerare però: ricordati che dovrai trasportarlo tu, a mano o sulla schiena, e più sarà capiente il serbatoio più sarà pesante una volta riempito.
  • Tubo di irrorazione. Il tubo è il condotto in cui flusso d’aria e liquido si uniscono per essere poi nebulizzati sulla pianta. È importante avere un tubo con la possibilità di regolazione del getto: ci sono alcune tipologie di trattamento in cui serve una piccola gettata, altri in cui è necessario avere un getto maggiore. Infine, valuta il tipo di impugnatura, poiché ti permetterà di azionare, direzionare e\o spegnere il getto tramite grilletto posto sotto all’impugnatura.

COME SCEGLIERE ATOMIZZATORE A SCOPPIO?

Un atomizzatore può avere varie potenze di motore, capienze di serbatoio e un peso variabile. Perciò, ci sono due considerazioni da fare per capire qual è il modello giusto per le tue esigenze:

  • Frequenza di utilizzo: se dovrai farne un uso frequente sarà meglio optare per un modello facilmente trasportabile e maneggevole, se il suo uso è più sporadico puoi optare per un modello più grande in modo da accorciare le tempistiche di lavoro.

  • Tipo di coltivazione da trattare: hai un terreno molto vasto oppure un piccolo orto? Le piante sono molto grandi o si tratta di piccole piante? Se la piantagione è molto estesa è consigliabile scegliere un atomizzatore con una potenza di motore e di getto in grado di coprire un terreno più vasto. Nel caso di piccole piantagioni è sufficiente un modello base, compatto e leggero.

MEGLIO UN ATOMIZZATORE A SCOPPIO O UN IRRORATORE?

L’irroratore permette di svolgere operazioni di irrorazione e sanificazione di piccole superfici: gli irroratori sono pratici e leggeri, nebulizzano il trattamento liquido come gli atomizzatori, ma sono adatti solo ai trattamenti a basso volume. L’irroratore è costituito da una pompa che manda il liquido in pressione per poi spruzzarlo tramite un augello. 

La principale differenza tra un atomizzatore e un irroratore è la modalità di nebulizzazione della soluzione liquida e di come viene distribuita sulle superfici: l’atomizzatore riesce a coprire una superfice molto più vasta rispetto all’irroratore, inoltre nebulizza il trattamento liquido in modo molto più fine e uniforme sulle piante. 

La caratteristica principale che differenzia l’atomizzatore e l’irroratore è proprio la grandezza delle particelle erogate: un atomizzatore produce gocce che vanno dai 65 agli 85 micron, mentre un irroratore eroga particelle che vanno dai 15 ai 60 micron. La dimensione delle goccioline influenza molto il lavoro effettuato: le gocce grandi evaporano più lentamente rispetto a quelle più piccole, questo ne influenza il tempo di permanenza sulle superfici trattate. Infine, un’altra importante differenza tra i due attrezzi è il prezzo. L’irroratore ha sicuramente un costo inferiore rispetto all’atomizzatore, ma è anche meno versatile e pratico rispetto a quest’ultimo.

L’atomizzatore a scoppio è un grande aiuto quando si devono trattare e curare grandi piantagioni o piccoli orti, poiché ti permetterà di proteggere le tue piante in poco tempo e con molta precisione. Ora che hai scoperto le varie caratteristiche e vantaggi di questo prodotto, non ti resta che scegliere il modello più adatto a te e alle tue piantine. 

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